L’intervento di The Free Software Foundation (FSF) sulla possibile esclusione di Linux e d’altri sistemi operativi, diversi da Windows 8, con l’introduzione del Secure Boot di UEFI è probabilmente la più lucida emersa fino ad ora. Con un appello ai produttori FSF distingue tra Secure Boot e “restricted boot”, centrando il problema.
Anziché assecondare scomposte invettive rivolte a Microsoft, FSF ha analizzato la situazione, individuando l’elemento discriminante per l’installazione di Linux: la petizione rivolta ai produttori non accusa Windows 8. Quanto i produttori dovrebbero garantire è la possibilità d’utilizzo del Secure Boot da parte di qualunque sistema.
Matthew Garrett di Red Hat ha approfondito la propria disamina del Secure Boot, applaudendo l’articolo di FSF. L’ostacolo ha più di una soluzione: è fondamentale l’approccio dei produttori perché disabilitare il Secure Boot non è l’unica via per procedere all’installazione di Linux. Basterebbe inserire ulteriori chiavi di cifratura.
Via | The Free Software Foundation
The Free Software Foundation interviene circa il Secure Boot di UEFI é stato pubblicato su Ossblog.it alle 09:00 di giovedì 20 ottobre 2011.